Termometri: digitali e higt tech

Dal 2009 i termometri a mercurio per misurare la temperatura corporea sono spariti dai bancali, lasciando spazio a quelli elettronici, più veloci (pochi secondi, ottimi per i neonati che non riescono a stare fermi) e più precisi, al punto da creare qualche problema agli utenti, che li ritengono quasi inaffidabili, da una parte perché sembra che la temperatura cambi ogni secondo e dall'altra perché portano a spaventarsi credendo di avere febbroni che, invece, non ci sono.
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PERCHÈ SENZA MERCURIO
L'Italia recepisce la direttiva europea del 2007 (2007/51/CE) che ritiene il termometro a mercurio pericoloso e ne vieta il commercio perché, in caso di rottura, la sostanza evapora ed è tossica se ingerita e inquinante se dispersa nell'ambiente.
Se ancora se ne possiede un "esemplare" a casa, non è necessario buttarlo, piuttosto seguire alcune regole di utilizzo e di smaltimento.

GLI ELETTRONICI: MOLTO PRECISI
Il termometro a mercurio segnala una temperatura corporea che può essere definita "approssimativa", mentre quelli digitali e a infrarossi di ultima generazione sono così precisi da segnalare la temperatura con tanto di decimali. Si può, quindi, pensare di avere la febbre quando, in realtà, si sta benissimo. Per questo gli esperti consigliano di testarli prima dell'utilizzo in condizioni di salute normale, al mattino e alla sera, verificando la propria temperatura corporea, che può variare da persona a persona.
L'altro problema percepito dai consumatori è che, se si misura la temperatura per due volte di seguito con il mercurio, questa risulta sempre uguale, mentre con gli elettronici può variare, perché sono influenzati da più fattori.

VERSIONE ECOLOGICA
Rappresentano la versione "ecologica" del termometro a mercurio, ma al suo interno contengono il galinstan, che è una lega di gallio (stagno) non dannosa per l'ambiente.
E sono semplici da smaltire perché al contatto con l'aria la sostanza si amalgama senza evaporare.


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